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È iniziato il countdown per la fine del mondo: ecco come fare per salvare la Terra

di Athena Pesando, foto di Davide Michelini

In questi giorni si è parlato molto di surriscaldamento globale, viene spontaneo chiedersi allora cosa davvero rischia la Terra e cosa noi, e i nostri politici, possiamo fare. A rispondere sono due studentesse neolaureate Chiara, in Ingegneria energetica, e Roberta, in Scienze naturali.

<I rischi sono molteplici: lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento livello del mare, che dovrebbe preoccupare in primis chi abita sulle coste, la desertificazione di molte terre che ora vengono coltivate. Siamo sempre più persone, e ci sarà sempre meno cibo, acqua e terre in cui vivere> dice Roberta, e Chiara conferma <Le temperature rispetto all’era preindustriale devono restare sotto i 2,5 gradi nei prossimi 15 anni, così dovremmo riuscire a tamponare, sopra i 3 gradi non potremo fare più niente e continuando così entro il 2100 salirà oltre i 5 gradi che è una cosa insostenibile. C’è stato un ampio aumento di tumori ai polmoni soprattutto nelle grandi città, dovuti proprio all’inquinamento>.

<Nel mio piccolo cerco di ridurre il più possibile la plastica usa e getta, mi sposto tutti in autobus o a piedi. Cerco di ridurre i consumi energetici in casa e l’uso d’acqua, di comprare prodotti a km zero – racconta Roberta – C’è un eccesso d’auto in città che porta un sacco di problemi legati all’inquinamento. Anche l’acquisto di prodotti fuori stagione che percorrono molta strada per arrivare alle nostre tavole sarebbe da evitare, le persone in generale dovrebbero impegnarsi di più anche nella raccolta differenziata che spesso viene fatta con superficialità>.

Chiara la pensa allo stesso modo e inoltre dice, con amarezza <Penso che i politici non stiano facendo abbastanza, probabilmente non si occupano di ambiente perché i risultati si vedono sul lungo termine e una legislatura dura solo 5 anni, quindi stanno puntando a cose che danno risultati immediati o quasi: per dire al cittadino “guarda cosa ho fatto, continua a votarmi”. Siamo il paese del sole, eppure non vi sono incentivi economici reali sulle auto elettriche, al cittadino non convengono, così come i pannelli solari nei condomini, che seguono burocrazie lunghe e complesse e non sono quindi poi realmente accessibili. Si potrebbe, per cominciare, anche solo investire sui trasporti pubblici, far passare più pullman o meglio ancora migliorare la metro o i tram, e le piste ciclabili – poi conclude -Spesso le persone pensano di non poter far nulla, perché per loro è tutta colpa delle multinazionali, è vero sì, ma se tutti facessero piccole cose nel quotidiano, l’impatto sarebbe enorme>.

 

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