Cultura

Quel giorno di pioggia del 4 maggio 1949

Dalla foto di Michele D’Ottavio si vede che la rotta era giusta, in fondo c’è l’aeroporto di Torino Aeritalia quasi di fianco a corso Francia verso Collegno , erano solo troppo in basso……

“Superga era avvolta da una fitta nebbia. A trenta metri non si vedeva niente. Non c’erano turisti, pellegrini, non una coppia di sposi in viaggio di nozze. Nella sua stanza al primo piano della basilica il cappellano del tempio, prof. don Tancredi Ricca, stava leggendo. La pioggia, una impetuosa pioggia quasi da temporale, scintillava scrosciando contro i vetri. Dal silenzio, un silenzio che nella bianca caliggine sembrava… quello d’un rifugio di montagna, usciva a poco a poco un rombo. Un aeroplano, pensò don Ricca. Ma ne passano tanti di aeroplani. Superga è un traguardo per gli aviatori in arrivo. Prima di scendere al campo Aeronautica d’Italia, i piloti usano fare, a picco sopra la basilica, un ultimo giro. Niente di strano, dunque. Come mai però così vicino? Don Ricca ebbe l’impressione che il velivolo sfiorasse la basilica, tanto era potente il rumore. Non ebbe tempo di fare altre riflessioni. Un colpo terribile, proprio come un’esplosione, rintronò nel grandioso edificio. Parve che le massicce mura tremassero. Poi subito, un silenzio e una voce, da fuori: “È precipitato un apparecchio”. [Dino Buzzati, Corriere della sera, 5 maggio 1949]

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Un pensiero su “Quel giorno di pioggia del 4 maggio 1949

  • Antonio Errichiello

    …….Superga, 4 Maggio 1949….

    …..”Stare dalla parte del Toro, oggi è come dover fare tutti i giorni i conti per capire se arriverai alla fine del mese. È mangiare il pane un po’ raffermo di ieri, ma che pane! Sempre condiviso con altri, perché è molto chiaro che non conta che cosa mangi, ma sapere con chi lo spartisci; vale la certezza che non sei solo, visto che la solitudine fa morire l’uomo……”

    “Sarà ancora Toro finché quel patrimonio di umanità e sentimenti che passano dentro e che si colgono ancora a Superga, 71 anni dopo, resterà con la freschezza e genuinità che neppure il tempo è riuscito a cancellare.”

    Pensieri tratti dal Libro di Don Aldo Rabino (Padre Spirituale del Torino dagli anni ’70) con Beppe Gandolfo, “il mio Toro, la mia missione”, letto tutto d’un fiato qualche tempo fa, da simpatizzante del Toro!

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