Rubrica di psicologia

Sulla soglia,tra dentro e fuori

S

di Chiara Lovera*

La nascita è il primo passaggio.

 Il neonato che fino al parto ha sperimentato una condizione perfetta in assenza di bisogni e in  un ambiente (l’utero materno) accogliente e definito – con una temperatura costante e una luce simile a quella di un tramonto – si ritrova, bisognoso di tutto, in un ambiente completamente diverso e indefinito: percepisce una nuova temperatura, è esposto ad una nuova luce e il mondo che l’ha accolto è senza confini.

Osservando i neonati è possibile notare come cerchino un limite, per esempio quando si spostano e si appoggiano ai bordi della culla o quando smettono di piangere sentendo di essere presi in braccio o se avvolti in una copertina. Il confine creato dalla culla, dalla copertina o dalle braccia è contenitore e contenimento sicuro.

Sono le cure materne e degli adulti di riferimento che a poco a poco daranno al piccolo  –  attraverso il contatto e la manipolazione –  la percezione del suo corpo, i confini che il suo corpo ha nello spazio e la capacità di distinguerlo da quello dell’altro. La sua mente e la sua identità  si costruiranno proprio a partire da questi primi e precoci momenti attraverso le risposte che riceverà alle sue sensazioni.

 Il primo confine che sperimentiamo con il mondo è  la pelle. La pelle ci contiene ma è permeabile all’esterno,  permette di mantenere l’equilibrio attraverso lo scambio tra interno ed esterno.

 Il limite è soglia, secondo l’ etimologia,rimanda anch’essa alla possibilità di un passaggio, di uno scambio tra dentro e fuori.

Un confine è uno spazio che delimita e protegge: nelle relazioni interpersonali è vitale conoscere i propri limiti e quelli altrui, la posta in gioco è la nostra libertà e il riconoscimento da parte dell’altro di chi siamo.

Consente di costruire un significato, orienta tra le possibilità offerte dalla realtà, il rispetto di esso aumenta il nostro senso di stabilità e coerenza e, d’altra parte, la sua trasgressione  può portare ad innovare.

 Da un punto di vista evolutivo l’adolescenza è quel momento di passaggio in cui massimamente si mettono alla prova i limiti imposti dalla famiglia e dalla società per approdare ad un sistema di significati proprio che segna il passaggio all’età adulta. 

Il rapporto con il limite e’ strettamente collegato al benessere psicologico e alla salute mentale: soffriamo quando  le molteplici possibilità che compongono la realtà diventano una minaccia per la nostra integrità e il flusso di informazioni ci travolge e disorienta.

Oggi stiamo affrontando un’emergenza sanitaria che ha scompaginato, a livello individuale e collettivo, la struttura del nostro sistema e che ci pone con urgenza di fronte ai nostri limiti. Come si modificherà il nostro rapporto con la realtà, con noi stessi e con gli altri? * Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva

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