Rubrica di psicologia

ELOGIO DEL DOLCE FAR NIENTE (VACANZE)


di Chiara Lovera – Psicologa e Psicoterapeuta dell’età evolutiva

Concedetevi una vacanza

intorno a un filo d’erba,

dove non c’è il troppo di ogni cosa,

dove il poco ancora ti festeggia

con il pane e la luce,

con la muta lussuria di una rosa.

Franco Arminio, Cedi la strada agli alberi

E se il vuoto fosse possibilità e non mancanza?

La parola vacanza deriva dal latino vacans che significa essere vuoto, libero.

Il tempo delle vacanze è arrivato anche in questo anno particolarissimo : c’è chi partirà e chi invece per scelta o per necessità non si sposterà. In ogni caso, tutti noi abbiamo diritto ad una vacanza, ad un tempo libero – mentale –  dove sostare.

Forse il senso più profondo delle vacanze è proprio questo: interrompere le abitudini, staccare dalla quotidianità e questo è possibile soprattutto quando avviene nella nostra mente. E’ una questione di atteggiamento abbandonare il bisogno di programmare e riempire il tempo e aprirsi alla novità e al divertimento inteso – in senso etimologico –  come ricerca di un’alternativa, di una strada non ancora battuta .

Franco Arminio scrive con parole poetiche: “Concedetevi una vacanza/intorno a un filo d’erba,/dove non c’è il troppo di ogni cosa, /dove il poco ancora ti festeggia”; è un invito alla semplicità, al togliere dalle nostre giornate piuttosto che aggiungere per lasciare che emerga l’essenziale.

Il tempo delle vacanze ci consente di sottrarci dal diktat della produttività, dall’impellenza di trovare soluzioni perchè come suggerisce il pensiero zen: “Rallenta e ciò che stai inseguendo ti raggiungerà”.

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