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Nella RSA Maria Barbero di Collegno al tempo del Covid

di Alessandra Neglia

Gli anziani sono stati i più colpiti in questo periodo pandemico, in particolare molti degenti residenti presso le RSA (residenza sanitaria assistenziale) sono risultati positivi o sono deceduti durante il picco della pandemia.


Nella RSA “Maria Barbero “di Collegno prima della pandemia: nelle festività o nei fine settimana gli anziani potevano passare del tempo fuori con i propri parenti, o semplicemente portati a fare una passeggiata nel parco adiacente la struttura sanitaria di riferimento. Dall’inizio di marzo ad oggi non sono state più concesse uscite degli ospiti della predetta struttura.


Per via dell’aumento dei contagi e per evitare che il virus potesse entrare nella residenza , la Direzione ha così disposto il divieto di accesso ai parenti inibendo loro di far visita agli anziani. Grazie all’impegno del personale dipendente è stato avviato un sistema di videochiamata, che dà la possibilità agli anziani di comunicare con i propri familiari.
Inoltre, gli anziani hanno potuto vedere tramite email i disegni e le foto dei loro nipoti, evitando così, che si sentissero in uno stato d’isolamento dai propri cari.
Nel periodo estivo invece, nella RSA Collegnese l’entrata dei parenti è stata autorizzata su prenotazione con tempi contingentati, sempre rispettando le necessarie precauzioni. Gli anziani hanno potuto vedere i propri cari all’interno del cortile della struttura rispettando il dovuto distanziamento sancito per legge.
L’animazione prima del lockdown si occupava di tenere unite le persone, il gruppo degli anziani più lucidi facevano molte attività come per esempio il canto il ballo, si dedicavano al disegno, al cucito…. Adesso l’animatrice ha dovuto tralasciare tutti questi aspetti perché hanno dovuto dare spazio al sistema di videochiamate, gli ospiti soffrono di stare lontani dai propri cari, sentono molto la mancanza soprattutto le persone più lucide.

Gli ultimi ingressi di anziani nella RSA sono avvenuti con tutte le precauzioni: il tampone prima d’entrare, se risulta negativo fanno la quarantena di 15 giorni e di nuovo un altro tampone se risulta negativo rientrano nella struttura.
Il periodo pandemico purtroppo, ha reso più difficile la gestione di queste strutture sanitarie nonostante i notevoli sforzi attuati dal personale operante su una malattia sconosciuta che si è dimostrata virulenta e molto pericolosa.
L’auspicio è che un vaccino e delle medicine “ad hoc” possano mettere fine a questo calvario che ha fatto e sta facendo soffrire non solo gli ospiti delle RSA ma anche i propri congiunti che in alcuni casi, purtroppo, piangono i propri cari.

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