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ELOGIO AD UN LUOGO DEL CUORE

C’è un posto a Torino dove le persone che incontri per la prima volta ti sorridono e ti salutano con simpatia anche se non ti hanno mai vista prima. Chiacchieri con loro ancora più appassionatamente che in una chat virtuale. Appartengono ad età diverse: molto giovani, mezza età, anziani. Sono impegnati nelle più disparate occupazioni: studiano, progettano case, aggiustano tubature (umane e materiali), curano corpo e spirito di sani e malati, sono attivi pensionati, si occupano della casa e dei figli, vendono e acquistano, calcolano e insegnano, disegnano e fotografano…Non tutti sono abitanti di Torino da lungo tempo: è facile fraternizzare con persone che provengono da altri Stati europei ed extraeuropei.

Aiutiamo i nostri amici esseri umani ad incontrarsi, a parlare, a simpatizzare, ad allentare le tensioni, a vivere maggiormente in sintonia con la natura. Ogni mese la Pellerina ci regala meraviglie. A marzo prati fioriti di veroniche, poi più avanti di girasoli. La covata dei cigni nei due laghi artificiali, gli scoiattoli che fanno cucù pronti a scappare veloci come fulmini all’arrivo di qualche cane che non dimentica di discendere da nobili segugi, le mille sfumature di verde, la Dora Riparia, la zona umida e tutte le persone che vi trascorrono del tempo correndo, seguendo percorsi ginnici attrezzati, incontrando amici e facendo nuove amicizie, rendono questa area un luogo del cuore.

Il luogo di incontro è idilliaco e rilassante con maestosi alberi, nuove piante che stanno crescendo, alberi di ciliegi che fruttificano con generosità e dolcezza all’inizio dell’estate  e perfino un fico, un melograno e un albicocco che non hanno ancora fruttificato. Sei circondato da uccelli come il germano reale, la gallinella d’acqua, l’airone cinerino, gazze e cornacchie e gli immancabili scoiattoli.

Che cosa è questa meraviglia?

E’ l’area cani della Pellerina, la più grande della città, più di un ettaro, suggerita dai cani, animali sensibili e attenti alle esigenze degli umani, che preoccupati dal vedere il viso preoccupato, la bocca corrucciata, gli occhi tristi e spenti dei conviventi umani, hanno trovato una bella soluzione.

E per non dimenticare la storia, la parte a sud è dedicata a Mario Carrara, pioniere della disciplina medico-legale e docente presso la facoltà di medicina. Fu uno dei dodici professori universitari italiani su 1200 che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo, perdendo la cattedra e il lavoro. La parte nord ricorda gli operai morti durante l’incendio della Thyssen- Krupp. La bellezza mozzafiato della Pellerina ci ricorderà sempre quanto sia preziosa la libertà e quanto sia importante preservare la dignità del lavoro.

Maria Luisa Coppo

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