Scuola

Da oggi le cooperative escono dalle scuole

di Marina Ponzetto*

Oggi le cooperative escono dalle scuole dopo 25 anni….appalto storico è stato denominato perché è stata davvero una svolta storica l’affidamento delle scuole alle cooperative.
Oggi usciamo anche se, pur giunti alla fine dell’ultimo giorno di appalto, a Roma si sta ancora trattando. I nostri soci escono, sembrerebbe una bella cosa no? Lo STATO, il famoso e ambito posto fisso e garantito, e invece no, non per tutti!
Intanto questo passaggio lascerà sul campo centinaia e centinaia di disoccupati in tutta Italia e metterà ancora più in difficoltà persone svantaggiate, proprio quelle, che per la loro fragilità, non avrebbero mai
potuto entrare nel mondo del lavoro se non attraverso una cooperativa sociale (quanti significati in queste due parole).
Sarà un duro colpo per le cooperative perché oltre alla perdita di persone con cui si è lavorato bene e a lungo, oltre ai rapporti personali affettuosi e di amicizie, avranno un danno economico non da poco perdendo un appalto così grande e dovendo erogare migliaia di euro di spettanze e T.F.R. mettendone molte in difficoltà.
Chi oggi esce dalle scuole dovrà superare un periodo di prova, anche chi ci lavora da 25 anni, anche se lasciano un posto di lavoro a tempo indeterminato e, nel caso in cui non fossero ritenuti idonei alla mansione di bidello, saranno licenziati entro la scadenza di questo periodo.
Tanti nostri soci svantaggiati non sono in grado di svolgere un lavoro di “bidellaggio” che comprende anche la sorveglianza delle classi, pulire era più facile, lo si faceva in squadra, proprio loro pagheranno il prezzo di
questa scelta, qualora non superassero la prova tornerebbero a fare gli assistiti con una misera pensione di invalidità che lo Stato ha risparmiato per ben 25 anni poiché avendo loro un reddito lo Stato non le erogava
più. Purtroppo alcune famiglie di questi soci fragili e,ahimè, alcuni servizi, li hanno spinti a chiedere il tempo pieno che non riusciranno a reggere, ecco la guerra tra i poveri!
E poi c’è il lato umano che in queste vicende nessuno considera che questi mesi di notizie e smentite ha messo a dura prova le persone. L’incertezza di questi ultimi giorni si somma al dispiacere di lasciare persone con
cui si è lavorato per anni, l’ansia e l’angoscia che vedo nei loro occhi pieni di lacrime, nei visi pallidi e tirati non la contempla nessuno.
Sono le ultime ore dell’ultimo giorno di appalto, a Roma si discute ancora, e nessuno sa se lunedì sarà assunto, ne come, ne dove.
La mia Cooperativa sin dalla sua nascita 40 anni fa, ha consentito a tante persone con disabilità fisica, psichica o disagio sociale di trovare riscatto e dignità attraverso un lavoro, perché le Cooperative oneste sono una grande risorsa per tutti.
Auguro a tutti i miei Soci di trovare la loro dimensione. Li abbraccio idealmente tutti, sono più di 200 che da lunedì non faranno più parte della mia quotidianità e lo faccio con lacrime, rabbia e dispiacere, li conosco tutti, uno ad uno, da tantissimi anni. CIAO STATALI, MI MANCHERETE TANTO!

*consigliere comunale di Collegno e dipendente della Nuova Cooperativa

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4 pensieri riguardo “Da oggi le cooperative escono dalle scuole

  • Gabriella

    Condivido le amare considerazioni fatte sulla statalizzazione degli appalti storici.Tanto era stata innovativa e importante quella scelta di affidare le pulizie alle cooperative SOCIALI tanto è drammatica la selezione nell’assunzione in ruolo.Ho un ricordo molto bello delle signore delle cooperative che hanno lavorato nelle mie scuole.Spero tanto che rientrino nel contingente degli assunti.

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    • Nunzia

      Per 20 anni ho avuto il privilegio di lavorare con le cooperative. Ho incontrato persone disponibili e professionali. Le scuole erano pulitissime. Avevano macchine che lucidavano i pavimenti, lavavano i vetri 3 volte all’anno. Inserivano con un principio di solidarietà condiviso persone in difficoltà che venivano supportate e che costituivano un bell’esempio di integrazione per la scuola. Poi la degenerazione: bisogna risparmiare tagliare riorganizzare. Peccato non sarà più come prima!!!!

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  • Donatella

    Ricordo ancora il mio primo giorno di lavoro (5 dicembre 1994) nelle scuole elementari di Torino, era il primo lavoro con i libretti ed a tempo indeterminato, avevo solo 18 anni, È stata un esperienza indimenticabile, di crescita!! Io, come tanti, non pensavo che persone con svantaggio sociale potessero lavorare, ed invece mi sbagliavo, bastava dargli la possibilità di emergere! mi hanno insegnato tante cose. Ad oggi sapere che da lunedì lo storico appalto delle scuole non sarà più affidato alle Cooperative Sociali e ribadisco Sociali (quelle oneste) mi lascia l amaro in bocca e desta tanta preoccupazione per i miei colleghi. Concordo pienamente con tutto quello che ha scritto la mia collega Marina. Concludo dicendo… che anziché migliorare, peggioriamo!!!

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  • La ponina....

    È stata l’esperienza lavorativa più bella della mia vita. Nuova cooperativa vi adoro😘🥰😍

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