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Il Decreto Rilancio secondo il PD

di Chiara Barison

Martedì 30 giugno il PD di Collegno ha conversato con l’Onorevole Chiara Gribaudo a proposito del decreto rilancio che, ad oggi, non ha ancora raggiunto l’Aula per la conversione in legge.

L’incontro, organizzato dalla Segretaria del Partito Democratico Silvia Ala sulla piattaforma virtuale Cisco Webex Meeting, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti politici collegnesi: il Vice Sindaco e assessore al lavoro Antonio Garruto, il consigliere Davide Armentano in veste di moderatore e l’assessora alle politiche sociali e pari opportunità Maria Grazia De Nicola.

L’Onorevole Gribaudo ha cercato di snocciolare i punti più significativi del decreto e sui quali il Partito Democratico si è speso maggiormente. Si è trattato di un’occasione di confronto volta a comprendere cosa dovremo aspettarci, fermi restando i punti da definire a livello locale in ogni territorio.

“L’obiettivo del decreto rilancio consiste nel dare delle garanzie. Nessuno prevedeva una pandemia come quella che abbiamo vissuto. Venuta meno l’emergenza sanitaria, dobbiamo far fronte alle problematiche economiche e sociali” esordisce la deputata PD.

“Il PD si sta facendo carico di una mediazione non facile: abbiamo dimostrato che sedendosi ai tavoli e dando vita la dialogo e alla concertazione si possono raggiungere traguardi impensabili”.

Partendo dal tema più caldo del periodo, quello della sanità pubblica, l’onorevole non ha dubbi: “L’aspetto sanitario del nostro Paese deve essere ripensato. Sul decreto rilancio ci sono delle risorse importanti per il comparto salute volte al potenziamento e alla riorganizzazione della rete ospedaliera. Si tratta di un settore che negli ultimi decenni ha subito un taglio al ribasso. Abbiamo quindi bisogno non solo di più strutture, ma di una riorganizzazione territoriale che ne valorizzi le potenzialità”.

I numeri in ballo parlano chiaro sugli obiettivi da raggiungere: “Sono stati inseriti solo per quest’anno oltre tre miliardi e trecento milioni di euro, l’incremento di 3.500 posti di terapia intensiva e la riqualificazione di più di 4.000 posti letto in area semi intensiva. È previsto un rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali con l’introduzione dell’infermiere di famiglia/comunità e l’assunzione di oltre 9000 figure specializzate nell’assistenza socio-sanitaria. In questo panorama, paradossalmente, sarà difficile trovare figure già formate per le esigenze del mercato del lavoro”.

In ambito economico è previsto un investimento di 130 miliardi di euro “per dare liquidità e sostegno al lavoro” prosegue Gribaudo.

Tra le misure principali ci sarà il contributo a fondo perduto che va ai titolari di partita IVA, comprese le attività agricole in forma di cooperativa che abbiano un fatturato inferiore ai 5 milioni di euro.

E, sul punto, l’onorevole afferma: “Avrei voluto che fosse stato esteso anche ai liberi professionisti, purtroppo non è stato così. Per com’è cambiato il mercato del lavoro, non immaginare un ammortizzatore sociale anche per i liberi professionisti è un errore. Se andiamo a vedere i redditi dei liberi professionisti, soprattutto i più giovani, notiamo che hanno bisogno non solo di un’indennità ma anche di un sostegno. Sarebbe stata un’occasione in più”.

Quanto alle politiche del lavoro prosegue: “Sul reddito di cittadinanza continuo a manifestare profonde perplessità, anche in merito alla figura dei navigator. Questi ultimi sono stati assunti senza adeguata formazione e non hanno avuto un seguito pratico. È necessario pensare come mettere mano a questa misura sociale perché così com’è non funziona”.

“Nel decreto rilancio è previsto il reddito di emergenza per coloro i quali si trovino in gravi difficoltà economiche ma non rientrano in quello di cittadinanza. Sono già emerse delle fragilità in proposito, si tratta di uno strumento non adatto perché il vero problema è la creazione del lavoro: è questo che dà cittadinanza alle persone, non un reddito. Su questo il PD non può e non deve arretrare”.

La questione femminile sta molto a cuore a Chiara Gribaudo che al momento si sta occupando di parità salariale. “Le donne sono state duramente colpite dalla crisi, dobbiamo permettere loro di accedere al mondo del lavoro con le dovute tutele. A differenza di quanto dice la destra, secondo la quale bisognerebbe dare loro un pezzo di terra, le donne devono lavorare di più. Solo così faranno più figli, in quanto indipendenti economicamente”.

Non poteva mancare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, combustibile di tanti dibattiti politici dopo la manovra firmata dalla Ministra Bellanova. “Si tratta di un primo passo in avanti, ma resta una mediazione che vale solo per i mesi estivi e al momento si vedono i risultati solo su colf e badanti. Infatti, nell’agricoltura il lavoro risponde a dinamiche diverse ed è soggetto, nonostante le leggi in vigore, al caporalato”.

“ Lo sforzo da fare è rivedere i decreti sicurezza che hanno gettato nel limbo 30.000 persone che vivono da clandestini e sono mercé delle mafie. Gli imprenditori chiedono un decreto flussi perché vogliono maggiore forza lavoro: la manodopera italiana non ha risposto all’appello. È un tema di costo del lavoro, ma non solo: si tratta di lavori che non vengono svolti dai nostri ragazzi, anche per una legittima ricerca di altro. Pensare però che ci siano frutta e verdura che marciscono nei nostri terreni è ridicolo. Io ritengo che i decreti sicurezza vadano abrogati a favore di un testo unico dell’immigrazione che manca da troppo tempo”.

Del lavoro che si sta svolgendo per la ripresa scolastica l’Onorevole Gribaudo afferma di apprezzare molto la serie di tavoli di confronto nelle varie Regioni cui ha dato vita la Ministra Azzolina: “Alcune cose non possono essere gestite burocraticamente dagli uffici centrali, così da seguire anche le zone più a rischio e incapaci per assenza di risorse ad adeguarsi”.

Le modalità digitali dell’incontro (problemi di connessioni compresi) hanno stimolato alcune riflessioni sullo smart working.

L’Onorevole Gribaudo è molto cauta e ha colto bene tutti i benefici e i rischi connessi al lavoro da casa: “È stato notato un aumento della produttività individuale soprattutto nella fase iniziale ma è necessario fare attenzione. Accanto ai vantaggi per gli effetti sulla mobilità, l’ambiente e i benefici personali dobbiamo evitare che venga utilizzato come strumento di conciliazione. Bisogna essere molto chiari nel dire che si tratta di lavoro a tutti gli effetti, con le conseguenti tutele contrattuali. Sindacati e datori di lavoro devono fare la loro parte: bisogna dare vita ad un dialogo sociale concreto ed effettivo. Il rischio di abusi è molto elevato e deve essere fatto salvo il diritto alla disconnessione”.

L’incontro si è concluso con un appello dell’Onorevole ai colleghi di partito: “Non torneremo alla normalità di prima perché era viziata e fonte di gravi disuguaglianze. È ora di fare uno sforzo in più per trovare l’opportunità in questa crisi. Dobbiamo cercare di costruire una maggiore concretezza per evitare che le persone percepiscano le decisioni come calate autoritativamente dall’alto”.

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