PoliticaScuolaZona Ovest

Il fiore del Partigiano per un futuro antifascista

di Rosanna Caraci

A Venaria, cinquecento garofani. Difendere i valori dell’antifascismo e della resistenza, impedire che la storia venga dimenticata, promuovere la radici della città e del territorio ricordando i martiri locali che hanno costruito la libertà. Una libertà che non è scontata, che non è gratis, che più di settant’anni fa ha chiesto  ha chiesto in sacrificio la vita di giovanissimi uomini e donne che non si sono tirati indietro, che non hanno guardato da un’altra parte, che sapevano che il futuro era nelle loro mani: il futuro non individuale ma di un Paese intero.

Questo è lo scopo dell’iniziativa del Pd di Venaria che sabato ha incontrato i cittadini, distribuendo “il fiore del partigiano”: a ciascuno era abbinata la fotografia di un martire della città.

<L’amministrazione dedica il 25 aprile alla festa per la Liberazione ma noi crediamo che debba e possa essere fatto di più – spiega Stefano Mistroni, segretario dem di Venaria – raccontando ai nostri ragazzi e alle loro famiglie chi sono i protagonisti della nostra storia resistente.  Molte sono le vie intitolate ai caduti per la libertà che corrono il rischio di essere nomi senza più biografia, se non provvediamo noi a mantenerla>.

Cinquecento garofani, cinquecento pensieri, cinquecento e più persone che sono state incontrate sabato mattina dai militanti del pd di Venaria che ha promosso quest’iniziativa per il secondo anno consecutivo.

<Vogliano che diventi un appuntamento ricorrente – aggiunge Mistroni – non solo per ricordare. Stiamo organizzando insieme all’Anpi un progetto che si ispira al libro “Con nomi giovani” per parlare ai ragazzi delle scuole, portando le storie di chi alla loro età ha scelto di mettere in gioco la propria vita per qualcosa di più alto: la libertà della quale oggi possono godere così pienamente da correre il rischio di darla per scontata>

Sarà un 25 aprile ancor più carico di significato: questo è l’anno in cui ricorrono ottant’anni dalle leggi razziali: una delle vergogne più profonde per il nostro Paese, che si voltò dall’altra parte ignorando  quanto di disumano stava accadendo.

<Oggi più che mai è importante scegliere da che parte stare. Quando ci chiediamo se ha ancora senso l’antifascismo e che cosa significhi esser antifascisti è proprio questo: scegliere di non voltarsi per non guardare, di non soccombere per inerzia a questi nuovi rigurgiti xenofobi e di intolleranza>.

Settant’anni fa entrava in vigore la nostra Costituzione. Mistroni  ne è convinto <Ci si ricordi di coloro che si sono sacrificati per la nostra libertà e manteniamo viva la loro storia e ciò che la loro scelta ci ha permesso> per un Paese dal futuro consapevole.

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *