Città Metropolitana di Torino

NEL BILANCIO DI PREVISIONE GLI INVESTIMENTI PROGRAMMATI DALLA CITTÀ METROPOLITANA NEL 2023

L’adozione dello schema del Bilancio di previsione per il 2023 è stato il punto più importante della seduta del Consiglio metropolitano che si è tenuta giovedì 12 gennaio nella sala conferenze al 15° piano della sede di corso Inghilterra 7.

Il Bilancio di previsione è stato illustrato nei dettagli più significativi dalla Consigliera delegata Caterina Greco ed è stato approvato con 4 astensioni e 11 voti favorevoli. Nel 2023 è previsto il pareggio sulla cifra di 709.697.961,13 euro, mentre per il 2024 e 2025 le cifre del pareggio previsto sono rispettivamente 584.821.508,81 e 507.656.586,97 euro. Nel dibattito sulla deliberazione sono state ricordate le azioni intraprese per la riduzione dell’indebitamento per un importo di circa 24 milioni, con un minore onere per gli interessi che ammonta a 2.781.000 euro. Nella fase di predisposizione della deliberazione sono state effettuate attente analisi su tutte le richieste di stanziamenti presentate dalle diverse Direzioni dell’Ente, sulle entrate fiscali ed extra-tributarie (convenzioni, proventi da sanzioni, ecc.), sui tassi di interesse sostenuti per l’indebitamento e sul fabbisogno relativo al personale.

Negli ultimi mesi, l’autofinanziamento tributario ha fortunatamente registrato un incremento del 14,7% per quanto riguarda l’IPT e l’addizionale RCAuto. Si prevede che l’analisi degli incassi tributari e l’applicazione dell’avanzo libero, accantonato e vincolato consentiranno di effettuare durante il 2023 alcune variazioni di bilancio per consentire investimenti. Nell’anno appena trascorso è stato necessario applicare 22 milioni di avanzo libero per coprire il calo iniziale delle entrate fiscali, il rincaro dei materiali per i lavori pubblici e dei costi dell’energia. Le stime delle entrate fiscali nel 2023 ammontano a 17.850.000 euro per quanto riguarda il TEFA, 79.800.000 derivanti dall’addizionale sulla RCAuto e 85 milioni di euro derivanti dall’imposizione dell’IPT. Per quanto riguarda gli incassi collegati all’IPT e all’addizionale sulla RCAuto, è atteso un incremento, che è uno degli effetti positivi degli incentivi per l’acquisto di nuovi autoveicoli. I trasferimenti dallo Stato dovrebbero ammontare a 22.822.000 euro, mentre è previsto il trasferimento di 81.750.000 euro dalla Città metropolitana di Torino all’amministrazione statale. I trasferimenti dalla Regione sono stimati in 1 milione per le spese del personale in avvalimento e per la Polizia amministrativa e in 2.224.000 euro per il personale con funzioni ambientali. I canoni idrici dovrebbero fruttare 7.231.680 euro. I dividendi distribuiti dalle società partecipate dalla Metro Holding sono stimati in 2,8 milioni, mentre per le sanzioni per le violazioni al Codice della Strada si prevede un incasso di 2 milioni, derivante dai trasferimenti provenienti dai Comuni. Per le sanzioni direttamente irrogate dalla Polizia metropolitana è previsto un introito di 250.000 euro. L’indebitamento è previsto che si assesti sul 4,08%, grazie all’estinzione di mutui per circa 23 milioni. Il debito residuo ammonta attualmente a 265.759.000 euro, con una riduzione degli interessi passivi che ammonta per il 2023 a 2.761.000 euro. Il costo del personale ha un incidenza prevista del 16,2%, che consentirà nuove assunzioni. Per i progetti collegati al PNRR sono previsti stanziamenti per 72 milioni nel 2023, 37 nel 2024 e 9 milioni nel 2025. Per quanto riguarda la spesa, quella corrente ammonta a 251.454.000 euro. L’acquisto di beni e servizi incide su tale somma per il 22,5% e i redditi da lavoro dipendente a circa 43 milioni. Il totale dei trasferimenti correnti è di 99.633.000 euro e comprende le somme trasferite allo Stato a titolo di perequazione. In materia di investimenti è stata effettuata un’analisi della spesa, da cui emerge che circa 187 milioni sono destinati alle voci finanza e patrimonio, relativamente ai mutui e alla manutenzione del patrimonio. Alla viabilità sono destinati 18 milioni, all’edilizia scolastica 16 milioni, all’istruzione e allo sviluppo locale circa 8 milioni.

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