Cultura

La Brexit vista da una giovane di Collegno (che vive in Scozia)

di Maela Torre

Mi sono innamorata della Scozia e del Regno Unito quando li ho visitati per la prima volta nel 2001. Dopo essermi diplomata ho trascorso due settimane in un college scozzese e da quel momento la mia vita non è più stata la stessa. Ricordo ancora le telefonate fatte a casa durante le quali raccontavo di quanto fosse meravigliosa questa terra, i colori, i profumi, la storia, l’architettura. La cosa che mi fece innamorare più di tutto però, furono gli scozzesi. Non avevo mai incontrato un popolo così cordiale ed aperto. Diciamoci la verità, l’Italia è un paese meraviglioso, ma come reagireste se un perfetto sconosciuto iniziasse una conversazione con voi alla fermata dell’autobus? Esatto. Qui invece è la norma, la gente si incontra per strada e comincia a chiacchierare come se si conoscesse da anni. Dico qui perché in Scozia ho finito per trasferirmici più di sei anni fa. Dopo una serie di tentativi falliti, mi sono lanciata nel vuoto e sono venuta a vivere qua da sola. Nonostante abbia sempre sentito questa terra come una seconda casa, non sono state tutte rose e fiori, specialmente l’inizio.
La sensazione di aver fatto un passo ben più lunga della gamba mi ha tenuto compagnia per almeno un paio d’anni e la tentazione di mollare tutto e tornare a casa è sempre stata forte, ma non ho mai mollato. L’amore per questa terra e questa gente ha sempre avuto la meglio sulla paura e sulla solitudine.
La mia storia d’amore con il Regno Unito, però, ha subito un forte scossone una mattina del 2016. Dopo mesi e mesi di feroce campagna elettorale basata su razzismo e false promesse, l’incubo Brexit è diventato realtà.
Ricordo quella mattina come se fosse ieri. Per la prima volta in quattro anni mi sono sentita straniera in una terra dove mi ero sempre sentita integrata e a casa. Per la prima volta mi sono sentita esposta, osservata, come se avessi avuto una freccia luminosa puntata sulla testa ad indicare che ero
straniera. Ero una di quelle persone indesiderate che chi aveva votato Brexit voleva mandare a casa.
Il mio amore per questa terra e questa gente era stato respinto. È una sensazione che non auguro a nessuno e che purtroppo quasi tutte le persone immigrate in Italia, provano ogni giorno sulla loro pelle.
A quei tempi lavoravo in un negozio e ricordo l’imbarazzo che provavo a parlare con i miei clienti. Non volevo che capissero che ero straniera e mi dicessero in faccia quanto erano felici per il risultato delle elezioni. Quanto mi sbagliavo. Una vecchietta sentì il mio accento non esattamente scozzese e mi tranquillizzò dicendomi di non preoccuparmi, la Scozia mi voleva ancora; che è a grandi linee lo stesso messaggio che Nicola Sturgeon, la primo ministro scozzese, ha divulgato questa settimana con cui ha invitato gli immigrati dell’Unione Europea a rimanere in Scozia, perché questa è la loro casa e il loro contributo per l’economia e alla società è inestimabile.
Ora il Regno Unito è uscito ufficialmente dall’Unione Europea, cosa comporterà tutto questo?
Nessuno lo sa di preciso. Tutto quello che ci è stato riferito sono teorie campate in aria che hanno lo stesso valore delle supposizioni fatte tra amici. Quello che è certo è che ci sarà un periodo di transizione di un anno durante il quale tutte le regole e gli accordi verranno stipulati. Si parla di
controlli più severi agli aeroporti, di visti per entrare in Gran Bretagna, documenti nuovi che dovranno essere esibiti e regole più severe per coloro che decideranno di trasferirsi qui dopo il 2020. Per quanto mi riguarda, la Brexit è un errore che il Regno Unito pagherà caro e non solo a livello
economico, presto quei sorrisetti compiaciuti spariranno dalle facce di Boris Johnson and Nigel Farage.
L’Unione Europea non è perfetta. Ci sono molte cose che potrebbero e dovrebbero essere migliorate, su questo non c’è dubbio ma non credo che lasciarla sia la soluzione. Io, nel frattempo, continuo a godermi la mia storia d’amore con la Scozia, dove solo il 38% degli elettori si è dichiarato favorevole alla Brexit e chissà, magari in un futuro non troppo lontano la Scozia otterrà l’indipendenza e farà richiesta per rientrare in Europa.

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3 pensieri riguardo “La Brexit vista da una giovane di Collegno (che vive in Scozia)

  • Claudio Ferrari

    Brava e complimenti per il tuo coraggio e la tua ad negazione.
    Voi ragazzi dovete essere cittadini del mondo alla faccia di ogni stupidità e di ogni forma retrograda di visione sociale.
    Tutto il bene possibile Maena, quando torni trova la voglia di raccontarci di te.

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  • Ti seguo da un po’ Maela e aver letto della tua esperienza di vita in Scozia, dura ma vera, mi ha confermato il tuo amore per questo meraviglioso paese che amo molto anche io. È vero gli scozzesi sono un popolo cordiale e gli inglesi prima o poi capiranno il grosso errore che hanno fatto uscendo dall’Europa.

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  • Francesca

    Bellissimo articolo… brava Maela

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