Cronache

IL FURTO: PICCOLO REATO. Ma i piccoli reati sono davvero piccoli?

Nessuno tocchi Caino, ma chi pensa ad Abele? Tuteliamo il delinquente e penalizziamo la vittima?

Nel corso del passaggio di consegne tra i due prefetti di Torino è stato fatto un consuntivo sui reati dell’ultimo periodo affermando che i grandi reati erano numericamente diminuiti. Infatti, a parte alcuni efferati delitti, gli altri erano di valore ridotto. Però si è, a mio avviso, sottovalutato il danno morale e materiale che le persone, vittime dei cosiddetti reati minori, sono costrette a patire dopo aver subito un furto. Attualmente, infatti, è molto raro che al delinquente venga comminata la sanzione penale. Che succede, invece, alla vittima del furto?

Proviamo ad esaminare un semplice (come viene giudicato dai più) furto della borsetta ad una signora anziana al supermercato, cosa che accade sempre più spesso.

Parcheggio di un grande magazzino, un complice distrae “gentilmente” la signora e il ladro sottrae la borsa che era appoggiata sul sedile. Un furtarello da quattro soldi, si dice, quasi mai agli onori della cronaca.

Nella borsa vi erano dei soldi 50/100 euro. Pochini, mica milioni: però la pensione della malcapitata è di 700 euro al mese, quindi un decimo della pensione…mica pochino!

Insieme ai soldi nella borsa c’erano le chiavi di casa, il bancomat, la carta di credito, la tessera sanitaria, la patente, la tessera del supermercato, ecc… La signora chiede se ci sono telecamere. Di solito non ci sono, se ci sono non funzionano, a volte ci sono ma le riprese non si possono vedere per la privacy (sic!) del ladro.

Qualcuno aiuta la signora ad andare alla polizia. Attesa lunga, poi inizia l’interrogatorio.

Interrogatorio? Si perché la vittima deve dichiarare, ricordare esattamente tutto ciò che è accaduto. Dopo uno shock di quel genere non è la cosa più facile.

Dopo aver ottemperato a questa incombenza, la signora demoralizzata e senza più fiducia nel prossimo entra in depressione.

Tornata a casa, realizza in quel momento che il ladro potrebbe entrare con le sue chiavi. Terrore. Si precipita al telefono per cercare un fabbro. Lo trova, molto gentile e dopo un paio di ore viene e cambia la serratura.

Oltre soldi che si trovavano nella borsetta bisogna aggiungere il cambio della serratura. Almeno 300 euro, cioè mezza pensione.

La signora sempre più depressa non cena, se ha parenti deve anche gestire qualche rimprovero: ”Ma come hai fatto? Non sei stata attenta?… “Pian piano la signora riprende a vivere “quasi” come prima. Quasi. Ma non è più la stessa cosa. Si guarda in giro sospettosa, non risponde più a chi, per strada, le chiede qualche informazione. Tiene stretta la borsetta ed è sempre più depressa. Dopo 6 mesi arriva un infarto e la signora muore.

Fantacronaca? No succede più spesso di quanto si pensi, ma questi non sono efferati delitti, non sono degni di cronaca. Infatti i mass media ignorano la cosa.

Avvocato, possiamo cercare un nesso di causalità tra il furto “semplice” e il decesso della signora? Possiamo anche trovarlo, ma dimostrarlo sarà praticamente impossibile.

Morale della favola. I reati minori continueranno ad essere giudicati insignificanti dalla maggioranza delle persone e le persone anziane e fragili continueranno a morire di “crepacuore” (termine obsoleto ma quanto mai pertinente ed attuale).

Non sarebbe, forse, il caso di tutelare un po’ di più Abele a scapito di Caino?

P.S. fatto accaduto alcune settimane fa. Signora di 50 anni torna dalla sepoltura della mamma e trova la casa svaligiata da 2 delinquenti: attacco cerebrale ed è in fin di vita. Verrà salvata con un ardito intervento al cervello. La causa è il solito “insignificante” furtarello.

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