Musica e spettacolo

Chiello un’anima punk tra ballad e sudore

Chiello, dal vivo, è un animale da palcoscenico, e il Teatro Concordia di Venaria ne ha avuto la conferma. Davanti ad un pubblico accalcato ha portato in scena il suo ultimo album Scarabocchi, con una carica da punk rocker che non tradisce, nemmeno nei momenti più intimi. Le sue ballad d’amore si alternano a brani dall’energia ruvida, in un flusso continuo che ha travolto il pubblico tra urla, sudore e un’intensità emotiva palpabile.

La scenografia ricrea la sua stanza interiore: muri che piangono sangue, ritratti proiettati, una messa in scena teatrale che rende Chiello perfettamente a suo agio, come se fosse a casa. Cresciuto con Iggy Pop e i Nirvana nel cuore, il cantante lucano classe 1999 non nasconde la sua anima sensibile, anzi, la amplifica. Ogni canzone è un frammento di vita: non solo le nuove “Succo d’ananas”, “Limone”, “Insetti” e “Pirati”, ma anche le amate “Milano dannata” e “Quanto ti vorrei” dai precedenti Mela marcia e Oceano Paradiso.

A sostenere Chiello, una band affiatata composta da Fausto Cigarini (basso e violino), Matteo Pigoni (chitarra), Giulia Formica (batteria) e Francesco Bellani (tastiere). L’energia del frontman è totale: veste come sempre, con jeans strappati, camperos, canotta attillata, capelli scombinati. Più Sid Vicious che trapper, Chiello è la dimostrazione vivente di come si possa mutare restando sé stessi.

Non ha la smania di piacere, ma il bisogno viscerale di esprimersi. Si muove a scatti, balla con rabbia ed eleganza, si lascia consumare dalle parole che canta, come se ogni verso fosse l’ultimo. Durante i pezzi più tirati, l’energia del pubblico si fonde con la sua. Eppure, nonostante l’elettricità che lo attraversa, Chiello non parla molto: si lascia parlare dalla musica, ringrazia e riparte. È distante dal mondo, ma mai dalla gente.

In bilico tra romanticismo e rabbia, tra dolcezza e spigoli, il suo show è un’esplosione emotiva che non lascia scampo.

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