Collegno

Salizzoni commemora il generale Dalla Chiesa a Collegno

di Carlo Cumino

Anche la quest’anno ha avuto luogo a Collegno l’annuale cerimonia di commemorazione dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa all’interno del parco a lui dedicato.

La città possiede infatti un legame speciale con il generale dei carabinieri ucciso dalla mafia il 3 settembre 1982, in quanto sua figlia Simona è stata cittadina collegnese per il periodo in cui il padre era impegnato a Torino nel contrastare il terrorismo durante gli anni di piombo, ma soprattutto, il Generale fu ospite della città di Collegno in occasione dell’inaugurazione dell’asilo nido intitolato all’eroe carabiniere Salvo D’Acquisto.

Un’occasione non tanto di celebrazione, ma di memoria e riflessione su cosa voglia per ognuno di noi dire l’impegno civico e la lotta per la legalità. Non è un caso che da anni alla cerimonia non partecipino solo il sindaco, i carabinieri ed altre autorità dei comuni vicini, ma anche quei giovani collegnesi che hanno scelto di impegnarsi nel Servizio Civile o che hanno preso parte al laboratorio di ecologia urbana Piazza Ragazzabile (giunto ormai alla sua ventesima edizione) che durante quest’occasione hanno solitamente modo di poter restituire con il resto della cittadinanza la loro esperienza, e condividere con loro il percorso fatto durante l’anno.

Oratore principale della cerimonia è stato quest’anno il dottor Mauro Salizzoni, vice-presidente del Consiglio regionale del Piemonte e membro del comitato “Resistenza e costituzione” (costituitosi all’interno dell’assemblea piemontese a seguito del periodo del generale a Torino) che nel suo discorso ha ricordato non solo la figura di Dalla Chiesa e la sua storia, ma anche gli membri del corpo dei carabinieri che sono caduti non solo in opposizione alla mafia, ma anche ad altre forme di violenza come terrorismo e fascismo!

La cerimonia si è poi conclusa con la deposizione di una corona e gli onori davanti al busto del generale Dalla Chiesa da parte di due carabinieri.

Dato il periodo storico che stiamo passando, quest’anno non è potuto mancare ad inizio cerimonia, un omaggio speciale dedicato agli operatori sanitari che nei mesi scorsi hanno affrontato in prima linea la lotta contro il COVID-19, insieme alle forze dell’ordine e agli membri della protezione civile, rimarcando come l’impegno civile ed il servizio della propria comunità abbiano varie forme e tutte ugualmente importanti. Una verità che assume ancora più valore grazie alle parole di Salizzoli, che ha sottolineato come sia la mafia che il nuovo corona-virus siano entrambi non solo invisibili, ma anche delle forze devastanti per le nostre comunità, sia in senso fisico che spirituale. 

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