Città Metropolitana di Torino

Per la parità di genere nelle istituzioni, ad ogni livello.

La rappresentanza femminile nelle istituzioni e nella politica è una questione estremamente attuale. Dall’introduzione del principio di equa rappresentanza nell’accesso alle cariche elettive, tanto è stato fatto per rendere più accessibile la politica e l’amministrazione della cosa pubblica, ad ogni livello. Ma tanto ancora c’è da fare.

C’è innanzitutto un tema politico: la legge n. 215/2012, indicando un numero minimo di donne nelle liste elettorali, ha promosso la partecipazione delle donne nella politica, anche a livello locale. Un risultato certamente importante, che va difeso e rivendicato, perché solo una politica più aperta alla partecipazione femminile è capace di promuovere quelle riforme necessarie per sconfiggere il gender gap tra uomini e donne che si manifesta in numerosi ambiti, a livello sociale, economico e, appunto, politico.

Proprio per questo, occorre che le istituzioni si attivino per garantire un’equa rappresentanza di genere nelle amministrazioni, a partire dai piccoli comuni fino alle grandi metropoli. La gestione della cosa pubblica deve appartenere a tutte e tutti e deve poter essere esercitata nel rispetto delle diverse esigenze, istanze e sensibilità.

L’impegno del Consiglio e del gruppo Città di Città è quello di promuovere l’equa rappresentanza nell’intera area della Città Metropolitana di Torino, con particolare attenzione ai piccoli comuni, che spesso lamentano difficoltà nel garantire il rispetto delle prescrizioni di legge.

La Città Metropolitana dovrà dunque fare la propria parte nel promuovere tutte le buone pratiche già utilizzate in altre realtà territoriali per rendere la politica e l’amministrazione sempre più inclusive. Si tratta non solo di rispettare la normativa in materia, ma di iniziare un percorso culturale che renda la politica e le istituzioni, a partire dagli enti locali, sempre più partecipate e capaci di coinvolgere la cittadinanza.

L’affidamento di talune funzioni amministrative a figure esterne, soluzione spesso criticata, può diventare un utile strumento quando si traduce nel coinvolgimento di professioniste capaci di portare, oltre alle qualità tecniche, anche una diversa sensibilità e visione sul modo di gestire la cosa pubblica.

Non lo neghiamo, è un lavoro lungo, complesso e che spesso si scontra con realtà in cui l’amministrazione è sempre stata, storicamente, materia riservata agli uomini

Per l’8 marzo, Giornata Internazionale per i diritti delle donne, non vogliamo mimose, ma diritti.

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