Musica e spettacolo

Daniele Silvestri incanta con la sua teatralità

Lo si capisce da subito. La scena che accoglie i musicisti è “affollata”: oltre agli strumenti sul palco trovano posto una poltrona e un tavolino. L’inizio del concerto ci porta in uno studio di registrazione mentre scorre il flusso creativo delle nuove composizioni da sistemare e scrivere. Arriva così il primo brano inedito presentato nella serata: “Scrupoli” una canzone su una relazione. Segue “Tik Tak” un nuovo brano che però è già conosciuto essendo il singolo uscito poco prima della partenza del tour.

Tutto il concerto ruota intorno al concetto di raccontare storie, che è una delle finalità delle canzoni. E così Silvestri ci presenta una lunga lista di sue composizioni che raccontano storie diverse, che esplorano molteplici angolazioni. Ogni brano è introdotto da una breve presentazione così da descriverne il contenuto e coinvolgere il pubblico.

La teatralità di questo tour la si coglie anche nella forma musicale e in quella scenografica. Tutto è molto raccolto, mai sopra le righe e domina l’eleganza sonora, stilistica e interpretativa.

La prima parte dello spettacolo è quella più intimista, ricercata, poetica anche dal punto di vista sonoro e degli arrangiamenti. Silvestri mette avanti a tutto la sua vena poetica, il suo saper raccontare e presenta anche brani meno noti durante le sue esibizioni live. Non mancano però i suoi cavalli di battaglia.

La seconda parte ha un evidente cambio di passo, sia concettuale che stilistico. Tutto si fa meno intimo, più concreto, sociale e anche più politico, con brani come “L’uomo con il megafono”. Menzione speciale per “L’appello”, brano ispirato da Paolo Borsellino e dalla storia della sua agenda rossa inspiegabilmente scomparsa.

Per la prima volta Daniele Silvestri si cimenta con una cover di un certo peso rileggendo “Cara” di Lucio Dalla, con la statua di Dalla che appare sullo schermo alle spalle della band: momento molto emozionante.

Si arriva così ai bis con Daniele che risale sul palco scherzando con la platea invitandola ad andarsene vista l’ora. Ma c’è spazio per tre bis: una tiratissima versione di “Aria”, tra musica e luci quasi psichedelica, l’immancabile “Salirò” con il pubblico ballante. Sulla foto di Gigi Proietti e le note di “Testardo” e si conclude il concerto. Una lunga maratona che però non annoia.

Daniele Silvestri ancora una volta mette in campo una dimostrazione di grande versatilità con l’abilità di adeguare perfettamente la sua performance, mai uguale a se stessa, al luogo dove si sta esibendo. Bravo lui e brava la band.

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